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IMPLANTOLOGIA

L’implantologia attualmente rappresenta la soluzione ideale per la sostituzione di denti mancanti.
La continua ricerca odontoiatrica ha fatto raggiungere livelli di sicurezza, affidabilità e predicibilità di successo nel tempo tale da considerare questa procedura come la metodica di elezione in questo ambito.

Gli impianti che potrebbero essere definiti come "radice artificiale del dente", vengono inseriti nell'osso mascellare e divengono radici naturali per il fissaggio di corone, ponti o protesi.





L'implantologia permette l'integrazione di un metallo biocompatibile (titanio) nell’osso,si parla infatti di implantologia osteointegrata.
Non ci sono limiti di età per questo tipo di trattamento ed anche una persona ultraottuagenaria puo’ fruire di questa metodica.


PROCEDURA CHIRURGICA
L’intervento completo di inserzione dell’impianto nell’osso mascellare puo’ essere paragonato all’avulsione di un molare per quanto attiene il dolore e la durata e viene eseguito in anestesia locale.
Dopo un periodo di pausa di alcune settimane per consentire l’integrazione ossea, si scoprono gli impianti che erano sommersi nel tessuto gengivale,si rilevano le impronte e successivamente si avvitano agli impianti i monconi (abutment), cioè dei “perni” che fuoriescono dalla gengiva e sui quali verranno cementate o avvitate le corone di porcellana esattamente come se fossero monconi di denti naturali.
Tuttavia recentemente e’ emersa la metodica del cosiddetto “carico immediato” degli impianti che consente di protesizzarli nella stessa seduta chirurgica od il giorno seguente.


IL RUOLO DEL PAZIENTE
Il successo a lungo termine dell'impianto dipende in larga misura da una scrupolosa igiene orale da parte del paziente, associata a regolari controlli effettuati dal dentista.
La mancanza di queste procedure può essere causa di infiammazione delle gengive e dell'osso: cio’ può provocare il distacco dell'impianto dai tessuti circostanti fino a giungere alla sua rimozione, cosi come avviene con i denti naturali se non vengono curati e puliti regolarmente.

Caso clinico 1:



L'elemento 16 presenta ascessi ricorrenti



Si procede all'avulsione dello stesso



Dopo alcuni mesi si inserisce un impianto con la vite di guarigione.
Il minus osseo verticale è stato corretto tramite un mini rialzo del seno
mascellare con innesto osseo per via crestale:immagine radiografica



Immagine fotografica dell'impianto con vite di guarigione.



Dopo l' osteointegrazione dell'impianto si inserisce l'abutment sul quale
verrà cementata la protesi.



La protesi cementata: immagine fotografica



La protesi cementata: immagine radiografica



Caso clinico 2:



L'immagine fotografica mostra una sella mandibolare parzialmente edentula
che il paziente desidera riabilitare con una protesi fissa su impianti.



Immagine intraoperatoria durante la fase di inserimento degli impianti.
Dopo avere scheletrizzato la mandibola con un lembo gengivale, si procede
alla preparazione dell'osso ed all'inserimento dei pin per controllare la
lunghezza di lavoro ed il parallelismo dei siti implantari.



Immagine radiografica.. Si noti il parallelismo degli impianti inseriti e la corretta
distanza dalle aree anatomiche "pericolose" : il forame mentoniero ed il canale
mandibolare.



Visione fotografica della protesi su impianti con cui è stata riabilitata la sella
parzialmente edentula.



Caso clinico 3:



Immagine panoramica in cui si evidenzia il parziale edentulismo
dell' emimandibola di sinistra. Il paziente richiede una riabilitazione con una
protesi fissa. La presenza di un deficit osseo verticale non permette di inserire
degli impianti in modo tradizionale.



Visione fotografica della emimandibola parzialmente edentula.



La stessa dopo l'avulsione della radice di 35



Al fine di poter inserire degli impianti si procede con l'aumento verticale della
cresta mediante innesto osseo, membrana non riassorbibile e viti di sostegno
della stessa.



Visione radiografica del sito mandibolare inferiore di sinistra in cui è stato
possibile inserire 4 impianti grazie all'aumento verticale della cresta ossea.



Visione fotografica della riabilitazione protesica su impianti resa possibile
dall'incremento di cresta con rigenerazione ossea guidata.



Caso clinico 4:



Immagine radiografica preoperatoria. Si evidenzia la mancanza dei denti nei
settori postero-superiori destro e sinistro. Si nota inoltre un deficit di osso
verticale che non permette l'inserimento degli impianti. E' necessario un
intervento di grande rialzo di seno mascellare bilaterale.



Immagine radiografica postoperatoria. Si evidenzia l'innesto osseo nei seni
mascellari ed il contestuale posizionamento degli impianti.



Caso clinico 5:



Paziente di 22 anni con frattura dell' incisivo centrale(21)esito da trauma



Radiografia del dente fratturato



Inserimento di un impianto immediato postestrattivo.



Consegna di una corona provvisoria nella stessa seduta



Perno in zirconia dal grande valore estetico



Corona definitiva in zirconia/ceramica per un maggior effetto naturale



Caso clinico 6:



La paziente ha subito un' apicectomia sul 36 circa 25 anni fa. Recentemente
un collega ha applicato una protesi e da allora si sono presentati ripetuti ascessi.



Si nota la sede in cui è stato tolto l'elemento dentale.



Nella stessa sede è stato inserito un impianto endoosseo ed applicata una protesi.



Caso clinico 7:



La paziente necessita dell'avulsione dell'elemento 12 per carie radicolare.



Si procede all'avulsione del 12 e nella stessa seduta si inserisce un impianto



Si evidenzia la testa dell'impianto nella sede post-estrattiva



Si inserisce un provvisorio immediato che viene avvitato all'impianto: vista occlusale



Si inserisce un provvisorio immediato che viene avvitato all'impianto: vista vestibolare



Dopo alcuni mesi si finalizza con una protesi in oro/porcellana: immagine radiografica



Dopo alcuni mesi si finalizza con una protesi in oro/porcellana: immagine fotografica

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